La kick boxing è uno sport da combattimento giapponese, che ha trovato poi fortuna in Europa e negli USA. L’arte marziale permette di allenare e migliorare, oltre al proprio corpo, anche la mente, eliminando lo stress.
Considerata anche come un’importante disciplina di difesa personale, unisce tecniche di calcio a quelle di pugno, e si divide in varie discipline, a seconda che queste siano combattute su un tatami o su un ring.
Inoltre, la kick boxing aiuta a raggiungere una grande consapevolezza personale, ma risulta essere anche potenzialmente pericolosa per la possibilità di procurare ferite.
La disciplina combina le tecniche di calcio tipiche delle arti marziali orientali ai colpi del pugno, prerogativa del pugilato. E’ uno sport che può essere praticato da tutti, sia da uomini sia da donne, in quanto migliora la forza fisica e la sicurezza di sé. E’ anche un ottimo rimedio contro lo stress, oltre a rappresentare un allenamento ricco di benefici.
L’allenamento tipo di kick boxing è intenso svolgendo così un’ottima funzione cardiovascolare, che stimola un conseguente miglioramento della resistenza. Inoltre, gli allenamenti migliorano la tonicità di
- gambe
- addominali
- glutei
- braccia
- spalle.
La Kick Boxing prende vita negli anni ’60 in Giappone, dove le forme da combattimento da contatto pieno erano già molto diffuse. Al fianco di Muay Thai thailandese, Sambo russo, Savate francese e Taekwondo coreano, infatti, i giapponesi pensarono di iniziare ad organizzare gare di karate che prevedevano contatto pieno tra i due sfidanti.
Questo nuovo genere di combattimento ebbe una crescita molto graduale, per avere poi sempre maggior successo. Proprio per questo negli anni ’70, alcuni maestri di arti marziali provarono a sperimentare una nuova forma di combattimento, che avrebbe unito le tecniche di pugno del pugilato con quelle di calcio tipiche del karate. Questa commistione di generi segnò quindi la nascita di una nuova disciplina, il Full Contact Karate.
Da qui, l’arte marziale ebbe sempre più successo fino ad iniziare a diffondersi a livello mondiale. Infatti, tra gli anni ’80 e ’90, sotto forma di Full Contact Karate, la Kick Boxing iniziò a diffondersi negli Stati Uniti.
I combattenti iniziarono a vestirsi con lunghi e larghi pantaloni e apposite scarpe.
KICK LIGHT
Ultima delle discipline inserite negli sport da tatami della Kick Boxing, la Kick Light aggiunge alla tradizionale formula del light-contact la possibilità di colpire con i low kick, cioè con i calci circolari bassi sulle gambe: l’unico tipo di calcio che si può eseguire al di sotto della cintura.
La differenza con il tradizionale light-contact è che nella kick light le distanze si accorciano ulteriormente e l’atleta necessita di una prontezza e di una mobilità maggiore per evitare i pericolosissimi calci portati sotto la cintura e sferrati sulla coscia, che naturalmente danno punti.
La competizione è uguale ad una di light contact: vengono usati i cartellini o il sistema elettronico con monitor segnapunti. Anche in questa disciplina è proibito il K.O.